La dolce eresia e la sua cornice

Il libro di cui abbiamo parlato nell'ultimo incontro è  "Le quaranta porte" di Elif Shafak.
Un'altra bella viva discussione.

Non proprio una storia nella storia, nel senso classico, ma due appassionanti racconti: il primo racconta una storia, oserei dire "banale", di una quarantenne, Ella, annoiata della vita da moglie e madre che ritrova la sua verve nella lettura. Questa prima storia fa quasi a cornice alla seconda, "La dolce eresia", che Ella dovrà recensire per lavoro e che le darà anche modo di conoscere lo scrittore.

Questa seconda storia è ambientata nel Tredicesimo Secolo in Anatolia e parla della particolare amicizia tra il Poeta Rumi e un derviscio errante, Shams.
Appassionante, con molti spunti di riflessione, la storia è un elogio all'amore, quello vero, quello unico. Ed è con l'occhio dell'amore che legge e affronta alcuni temi della religione e della vita.

Molto interessante lo stile scelto dalla scrittrice: il racconto "antico" è  in prima persona e ogni capitolo viene intitolato con il nome del narratore di quel capitolo (addirittura Kimia narrerà la propria morte); in terza persona invece il racconto di Ella.
Una scelta stilistica che a mio avviso divide nettamente i due racconti e ci predispone ad accogliere le varie parti delle due storie con lo spirito giusto.

La storia di Ella, la cornice, sembra quasi una trovata editoriale, per poter raggiungere più pubblico possibile.
Ma nel complesso il libro è piaciuto molto.
Direi Molto.

Federica
per Illumilibro

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