La Porta di Magda Szabó


"...ogni legame sentimentale rappresenta una potenziale aggressione, da quante più persone ci lasciamo avvicinare tanto più numerosi sono i canali attraverso cui il pericolo può colpirci..."

La storia narrata nel romanzo di Magda Szabó è tutta incentrata su una porta chiusa, sull'impossibilità di aprirla e varcarla.
Una porta che racchiude, contemporaneamente, tutti i dolori e le ferite indelebili della protagonista Emerenc e allo stesso tempo protegge tutte le sue piccole cose, i suoi tesori, le sue fragilità di essere umano, che ha attraversato grandi sofferenze.
Una porta sbarrata, un silenzio, un segreto su un vissuto, a cui ci si può avvicinare lentamente, sapendo aspettare e mostrando un profondo rispetto.

La riflessione su cui mi sono soffermata è, più in generale, quali porte ognuno di noi abbia varcato nel corso della propria esistenza e quali, invece, abbiamo paura di varcare. Quali i segreti e i pudori che ognuno di noi protegge all'altrui sguardo, giudizio e quali parti della nostra storia personale possiamo affidare al prossimo.
Il rapporto tra le due donne del romanzo, Emerenc e la scrittrice ( che si chiama Magda e potrebbe far ritenere che la storia narrata sia in qualche tratto autobiografica), è un rapporto d'amore e d'amicizia, ma sovente diventa un rapporto di scontri e conflitti, di profonde incomprensioni, dove talvolta irrompe anche la crudeltà; un rapporto intenso, grandioso e inspiegabile, di quelli che talvolta si instaurano tra gli esseri umani, secondo la grande verità che l'amore non si sceglie e non ha spiegazioni logiche.
Emerenc è un personaggio singolare, spesso incomprensibile, spesso crudo e crudele, governato da una coerenza di difficile comprensione; personaggio che suscita via via sgomento, pena, rabbia, perplessità; un personaggio illuminato dalla commozione e dall'amore di chi ci racconta di lei e di chi, alla fine, la tradisce secondo una particolarissima morale che soggiace alla narrazione.

Le protagoniste sono due donne appartenenti a mondi lontani, portatrici di valori e visioni diverse, che entrano costantemente in conflitto: la fede dell'una e il rifiuto di Dio dell'altra, la passione politica della scrittrice e l'avversione di Emerenc verso ogni potere, il lavoro intellettuale della prima contrapposto alle fatiche fisiche frenetiche della seconda.

Tra le due figure, ho avvertito maggiore interesse ed attrazione per il personaggio di Emerenc, per il suo provare l'amore in modo talmente viscerale da divenire violento e cattivo; per questa figura ferrea, indomita e sfaccettata; per questa donna che, pur rifiutando Dio e la religione, ha maggior pietas cristiana della credente - quella che invece si reca al tempio secondo il calendario delle festività. Trovo il personaggio della scrittrice invece un personaggio irrisolto, incapace di comprendere e provare sentimenti autentici se non veicolati attraverso la figura della vecchia domestica.

Durante la nostra riflessione in seno al club, si è evidenziata una decisa stroncatura del personaggio di Emerenc, forse troppo lontano dalla nostra sensibilità; nonostante ciò ho personalmente trovato questo libro molto interessante da leggere e allo stesso tempo in forte difficoltà nell'interpretare lo spessore psicologico dell'unica protagonista della storia.


Elisa
per Illumilibro

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